È del 20 settembre 2023 la notizia che lo sport entra nella Costituzione Italiana, in quanto “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Certo la sua efficacia in termini educativi ha origini ben più remote, se pensiamo a Pier de Coubertin, fondatore dei Giochi olimpici, secondo cui “lo sport può aiutare gli uomini a superare i loro limiti, ma anche ad avvicinarsi e a capirsi meglio, indipendentemente dalle differenze”. Un’affermazione che ci spinge verso la bellezza delle unicità, la loro capacità di compensare le carenze con altre specialità, ma soprattutto attraverso il fare gruppo. Nella dimensione della persona con disabilità è indubbia la valenza dello sport per quanto finora descritto. Basti pensare ai campioni paraolimpici, esempi di grande resilienza e di forza, testimoni di grandi capacità e di opportunità di affermarsi in una società in cui l’apparire conta più dell’essere. Testimonianze che hanno portato alla nascita di vere e proprie realtà che hanno trovato spazio e riconoscimento a livello locale e nazionale. Esempio sono le Scuole Calcio Insuperabili, per ragazzi con disabilità cognitiva, relazionale, comportamentale, fisica, motoria e
sensoriale. È il calcio lo strumento di socializzazione e integrazione che attraverso il gioco porta ad un miglioramento della qualità della vita del gruppo e della persona. Una menzione merita lo sport integrato, nato con una finalità inclusiva, secondo cui atleti con o senza disabilità possono allenarsi e competere insieme. Non c’è diversità, se non unicità, non ci sono limiti che lo sport e il gruppo non possa superare. Lo sport promuove la cultura dell’inclusione, non c’è competizione ma “accrescimento tecnico e morale”. Lo sport integrato rappresenta l’anello di congiunzione con il terzo settore, un tassello fondamentale per completare il progetto di vita, per veder riconosciuto quel diritto, costituzionale oramai, che è lo sport quale dimensione fondamentale della vita della persona anche con disabilità nel durante noi e nel dopo di noi.
La Redazione