Nel lontano 2005 l’Associazione Piccola Opera Papa Giovanni, che da circa 60 anni sul territorio reggino, si occupa di persone con disabilità mentale, realizzando varie esperienze di accoglienza e servizi, (grazie al carisma del suo fondatore Don Italo Calabrò), riceve in dono il terreno abbandonato con casa padronale annessa, localizzato nelle vicinanze dell’aeroporto della
nostra città, in via Gebbione n°23, ed inizia a prendersene cura, immaginando la creazione di un servizio residenziale per persone che, non avendo la possibilità di vivere nel proprio ambiente domestico, potessero godere di una realizzazione esistenziale piena all’interno di un contesto FAMILIARE.
Così l’associazione si inizia ad occupare del terreno e della casa, procede alla sua ristrutturazione nel rispetto dell’architettura originaria, ed avvia le procedure per avviare il convenzionamento finalizzato alla creazione di una casa famiglia che risponda ai bisogni suddetti. Nasce il servizio, nell’ambito degli accordi convenzionali tra la Regione Calabria “Dipartimento Politiche del Lavoro, della Famiglia, Formazione Professionale, Cooperazione Volontariato – Settore Politiche Sociali” e l’Associazione Piccola Opera Papa Giovanni, nel 29 febbraio 2008 riferentesi alle linee guida per la erogazione dell’assistenza permanente ai disabili gravi privi di sostegno familiare con atto deliberativo regionale n° 844 del 24.12.2007.
La casa famiglia “Dopo di Noi” è un servizio residenziale a carattere continuativo, le cui prestazioni socio assistenziali vengono erogate attualmente a soggetti con handicap grave, i cui familiari risultano essere impossibilitati a provvedere in maniera adeguata alle loro necessità. Dalla nascita dell’esperienza cerchiamo costantemente di INCONTRARE e di realizzare percorsi di Inclusione, autonomia, autodeterminazione, nutriti da costruzione di ponti e reti tra dentro e fuori, riconoscimento di bisogni e desideri e valorizzazione di legami inter individuali. Il rispetto e la facilitazione della creazione di laboratori occupazionali stabili, considerando lo spazio esterno (un ettaro di terreno) e le attitudini mostrate dalla maggioranza delle persone
accolte, fa sì che si costruisca un’identità legata alla cura dell’ambiente intesa come natura, animali, luoghi da valorizzare.
Nasce quindi una fattoria in cui vengono accolte galline, caprette nane, conigli e porcellini d’india di cui sono gli stessi abitanti della casa a prendersi cura; nasce un bellissimo frutteto con 28 alberi da frutto al cui limitare vengono posti un filare di olivi e di allori, con 4 melograni a definire gli angoli; nasce il laghetto con le anatidi; nasce un rettangolo d’orto dedicato all’autosostentamento; nasce la cura estetica del giardino fatta di insediamento di piante ed alberi che facciano riprendere un identità al terreno deturpato negli anni dall’abbandono e dall’occupazione incivile.
A seguire, diamo vita a percorsi di didattica per le scuole, scambi valoriali ed accoglienza di persone che hanno a cuore il rispetto dell’altro e dell’ambiente (per un anno ospitiamo il “Gastretto”, mercato stabile domenicale), percorsi specifici di formazione professionale di persone con disabilità (“Work experience” per una anno con percorsi di formazione legati alla facoltà di Veterinaria e di Agraria della nostra città), mostre di animali con partecipanti a livello nazionale, giornata comunitarie a cadenza annua in cui lavorare insieme per costruire una cultura inclusiva rispetto degli spazi (“La domenica della zappa”), determinazione di modalità protette per far si che ognuno si senta libero di essere, pur dentro un sistema tutelante e caldo che supporta e fa da riferimento.
In concreto, nel funzionamento che abbiamo dato come impostazione alla vita interna alla casa famiglia facilitiamo ed accompagniamo:
La valorizzazione dei legami soggettivi (famiglie, amici e conoscenti;
La valorizzazione degli spazi di autonomia e determinazione individuale (piccole passeggiate, piccoli acquisti, scambi di ì dialogo e mantenimento rapporti con alcuni vicini di casa)
L’autodeterminazione in tutte le condizioni domestiche, ove questo sia reso possibile dalla condizione clinica di partenza della persona;
Il coinvolgimento pieno nella progettazione della vita della casa attraverso riunioni sistematiche all’interno delle quali ogni “padrone di casa” esprima i propri desideri e bisogni di socializzazione e di relazione.
Con il passare degli anni, abbiamo avuto la conferma definitiva che l’attenzione alla persona ed al suo benessere psicofisico, passa esattamente da quelle modalità di dedizione consolidate nel nostro approccio quotidiano al servizio.
La visione bio-psico-sociale si affaccia prepotente e ci ricorda in via definitiva che nessun atteggiamento di cura, per quanto virtuoso, può da solo costituire salute e benessere per la persona, e che la vera serenità viene dal mantenere alta l’attenzione a tutte le componenti della dimensione esistenziale. Quindi, il Vivere con l’altro, l’accogliere, l’incontrare, il garantire ad
ognuno uno spazio di libertà individuale e di autodeterminazione, è terapeutico più di ogni altra cosa.
La dimensione esistenziale è complessa e solo l’attenzione ad ogni sua componente può costruire benessere e “nutrimento” essenziale per ognuno, “NESSUNO ESCLUSO MAI”.
Dott.ssa Roberta Racinaro – psicologa responsabile Casa Gullì