L’uomo fin dalle sue origini ha sentito la necessità di fare gruppo, di raggiungere gli obiettivi con gli altri e per gli altri. La costituzione delle prime associazioni risale, in Italia, a metà del XIX secolo con lo scopo di sopperire alle mancanze dello Stato. Con il passare del tempo, l’associazionismo iniziò ad identificarsi in base allo scopo dei membri, lotta operaia, superamento della crisi agricola, orientamento politico. Fino a rappresentare oggi un riferimento per la società e un mezzo per fornire risposte in ambito sociale e sanitario. Anche la lotta alla mafia e la diffusione di una cultura della legalità hanno trovato una loro dimensione nell’associazionismo tanto da avere delle associazioni nazionali antimafia. Prime fra tutte LIBERA. Nata 25 anni fa, è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, parrocchie, diocesi, gruppi scout, coinvolti non solo nella lotta contro la mafia ma per la giustizia sociale, per la ricerca della verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente. Libera conta oggi 20 coordinamenti regionali, 83 coordinamenti provinciali e 304 presidi locali, ma anche l’adesione di 80 organizzazioni internazionali. I suoi pilastri sono memoria ed impegno, la memoria per mantenere vivo il ricordo delle vittime delle mafie e l’impegno attraverso la sensibilizzazione e la formazione. La forza del gruppo è il motore del FAI, Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane, in quanto non fa altro che mettere insieme tutte le associazioni antiracket che operano sui singoli territori. Sulla scia di “l’unione fa la forza”, il movimento acquista autorevolezza per interloquire a tutti i livelli con le istituzioni e, soprattutto, offrire alle tante vittime che ancora non denunciano un sicuro punto di riferimento e di appoggio. Le azioni del FAI sono state anche decisive affinché il Parlamento adottasse nuove e più efficaci leggi di solidarietà e di contrasto, in particolare dalla prima legge antiracket alla legge contro l’usura, dalla legge 44 a quella sull’obbligo di denuncia. Tante anche le Fondazioni nate per portare avanti la lotta alla mafia per una società fondata sui principi di giustizia e legalità. Un esempio è la Fondazione Falcone, impegnata a realizzare un’educazione permanente ai valori dell’antimafia anche tenendo viva nelle giovani generazioni la memoria dei tanti italiani che per l’affermazione della legalità hanno sacrificato la vita. La Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia è nata il 28 febbraio 2005, ereditando scopi e attività dal Progetto Legalità: una serie di iniziative portate avanti nelle scuole dall’Associazione Nazionale Magistrati – sezione distrettuale di Palermo. La Fondazione supporta le scuole offrendo loro gratuitamente metodologie, percorsi, materiali per fare educazione alla cittadinanza, alla Legalità, alla convivenza civile.
La Redazione
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