La Calabria è sempre stata una Terra di accoglienza e lo conferma il suo impegno in prima linea in queste settimane per affrontare al meglio l’emergenza Ucraina, mettendo in campo l’enorme macchina istituzionale della solidarietà: risorse, energie e professionalità a disposizione di chi versa in condizioni di estrema difficoltà.
Sta lavorando a ritmo serrato l’Unità di crisi regionale, istituita con ordinanza del commissario delegato all’emergenza, individuato nel presidente Occhiuto, lo scorso 14 marzo, per gestire i flussi in entrata nel nostro Paese a causa del conflitto russo-ucraino.
L’Unità di crisi regionale per l’emergenza Ucraina, coordinata da Agostino Miozzo, consulente del presidente della Regione Calabria in materia sanitaria e di protezione civile, è composta da: Giusi Princi, vice presidente della Giunta regionale – in qualità di rappresentante del presidente Roberto Occhiuto; Tilde Minasi, assessore della Giunta regionale alle Politiche sociali; Fortunato Varone, dirigente generale del Dipartimento Protezione civile della Regione Calabria, in qualità di soggetto attuatore delle attività del Commissario delegato; Iole Fantozzi, dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute e Servizi socio sanitari della Regione Calabria; Roberto Cosentino, dirigente generale del Dipartimento Lavoro e Welfare della Regione Calabria; Claudio Moroni, dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori pubblici della Regione Calabria; Domenico Costarella, componente della Struttura del presidente della Giunta regionale; Valeria Richichi, viceprefetto aggiunto della Prefettura di Catanzaro; Franco Candia, Segretario ANCI Calabria.
Al fine di garantire l’ospitalità dei profughi ucraini, qualora non fossero sufficienti i posti messi a disposizione dai Centri di Accoglienza e Integrazione, i tecnici della Protezione civile, d’intesa con l’Unità di Crisi, hanno effettuato sopralluoghi per verificare l’adeguatezza di immobili dislocati in diverse province.
Oltre questo, la Protezione Civile regionale, guidata da Fortunato Varone, ha già provveduto a stipulare una convenzione con Federalberghi Calabria per l’individuazione di strutture dedicate che saranno attivate secondo le necessità di ospitalità. Nel frattempo, il Dipartimento regionale Istruzione ha già previsto risorse per il reperimento di mediatori culturali e psicologi da mettere a disposizione degli Istituti scolastici per l’integrazione dei rifugiati.
Assistenza sanitaria
Alla popolazione ucraina si cerca di garantire non solo il soggiorno in Calabria ma anche l’assistenza sanitaria, nel rispetto della vigente normativa nazionale.
Obbligatoriamente, il cittadino ucraino che arriva in Calabria deve recarsi, entro 48 ore, negli Hub provinciali individuati da ogni Asp, per sottoporsi ad un test antigenico e/o molecolare per SARSCoV-2. Le persone risultate positive ad un test Covid-19 vengone isolate in locali predisposti (Covid Hotel o strutture individuate dall’Asp) e sono sottoposte alle misure di prevenzione e/o di cura predisposte dalle Aziende Sanitarie, secondo la normativa vigente.
Una volta effettuato il tampone antigenico o molecolare con risultato negativo, gli uffici della Questura provvedono ad inoltrare alle ASP competenti per territorio le generalità delle persone provenienti dall’Ucraina che hanno effettuato la registrazione, al fine di poter procedere all’iscrizione al regime di “Straniero Temporaneamente Presente (STP)”, necessario all’assistenza sanitaria. I cittadini ucraini, forniti di STP, possono accedere alle strutture sanitarie per l’erogazione delle prestazioni sanitarie. In particolare, è cura delle Asp verificare la copertura vaccinale dei cittadini ucraini e procedere nei termini previsti alla somministrazione del vaccino anti Covid-19. Per la popolazione in età scolare le ASP provvedono alla eventuale somministrazione dei vaccini obbligatori ai sensi della normativa vigente per l’inserimento effettivo nelle scuole.
È online #OffroAiuto: la piattaforma del Dipartimento della Protezione Civile che consente a cittadini, aziende ed enti del Terzo Settore o del Privato Sociale di offrire beni, servizi e alloggi per sostenere la popolazione ucraina.
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