Per la Chiesa è già tempo di ripartenza?

Luglio per i catanzaresi è il mese del Santo Patrono, San Vitaliano. Il suo culto risale alla fine del XII secolo. Catanzaro, la città delle tre “V” (vento, velluti, Vitaliano) venera Vitaliano come suo patrono principale al 16 luglio e ne celebra la festa del patrocinio la domenica in albis. Sempre nell’ultima domenica di Luglio, nella zona marinara della Città, si venera il culto di Santa Maria di Porto Salvo, protettrice dei pescatori. Afferiscono da diverse zone per vedere la sua processione “a mare” e per assistere alle celebrazioni religiose e a quelle peculiarmente folkloristiche. Eppure, da circa due anni, la pandemia ha messo a dura prova le tradizioni legate alla spiritualità, quelle che a dire della gente raccolgono ed uniscono i fedeli. Le grandi esternazioni, i numeri, sono stati minati probabilmente dalla paura del contagio, anche se laddove si è messo in campo un ripensamento dei percorsi di fede è stato possibile mantenere accesa la fiamma del credo, quella che si alimenta dal rapporto intimo e profondo con il Dio, Padre Misericordioso che ci ama e che ci protegge da ogni male. Tante parrocchie, luoghi di culto, hanno chiuso le loro porte per proteggersi e proteggere dal virus, ma hanno aperto virtualmente le braccia a numerosi fedeli, organizzando incontri a distanza cercando di mantenere viva, in ciascuno di noi, la Parola, quella di Vita ed Amore. Ora, a ridosso dell’estate, le restrizioni, il rispetto delle regole e il ripensamento di una fede 2.0 ha iniziato a dare i suoi frutti, sempre nel rispetto di una pandemia che ha probabilmente abbassato la guardia ma che silentemente cammina e muta. Riprese già da tempo le celebrazioni ordinarie, si inizia a dare spazio ai sacramenti. Riprendono i riti della Confermazione e delle Comunioni e si respira un’aria di maggiore armonia durante i Matrimoni.  Sono timidi segnali di una fede, di una spiritualità che prova a riaffermarsi anche attraverso le sue manifestazioni concrete ma che auspica un rilancio più importante da ottobre, quando sarà possibile parlare, di ripresa e di programmazione di un nuovo anno pastorale all’insegna di una nuova luce.

La Redazione